Fresca di stampa, lì ferma, ancora calda, sul tavolo bianco del mio salotto. L’unica cosa che manca è la firma nera, a tratti spezzata che la mia mano dovrebbe incidere. Non so se voglio farlo, ma devo. Devo smettere di sprecare tempo e rendermi conto che non è la mia strada. Non sono all’altezza ed ogni scivolone che faccio ne è soltanto la conferma.
Mi rendo conto che in questo modo sto gettando la spugna, ma anche quando mi impegno i risultati non arrivano. Perciò quello che mi chiedo è: cosa cazzo sto facendo?
Tre anni di agonia, mista a rabbia delusione e ripensamenti. Ogni giorno. Incessante, martellante. Come un proiettile nel cuore.
19 giugno 2020 – note del mio telefono

Le parole qui sopra venivano da una me senza speranza, una me che stava per gettare la spugna, stava per smettere di lottare per se stessa. Voleva rinunciare agli studi in Economia e gestione aziendale.
Oggi posso dirvi che non ho mollato, ho continuato a lottare per i miei obiettivi.
Vi chiederete : i risultati sono arrivati?
Non quanti speravo e nemmeno come speravo, ma qualcosa è cambiato. Io sono cambiata, ho cominciato ad impegnarmi di più di prima, cercando sempre di essere positiva, anche se non è proprio la mia specialità.
Sono molto brava a rialzarmi nei momenti di difficoltà, ma vedo comunque sempre il peggio in tutto e in tutti. Anche in me. Per questo volevo smettere di studiare, perchè non mi sentivo all’altezza, non mi sentivo abbastanza brava ed intelligente per poter sostenere gli esami e passarli.
Ora, sinceramente parlando mi sento ancora così, ma cerco di far tacere quella voce nel mio cervello che sussurra parole velenose e che mi fa stare male. Molte volte ci riesco e altre volte no, ma sto migliorando.
Sento che posso e che voglio finire l’Università e ficcarmi quella corona d’alloro in testa.
Posso farcela.